Salute e sicurezza in primo piano
Quali regole si applicano se ci sono più luoghi di servizio?
Spesso i nostri soci non sanno quali regole applicare nel caso di più luoghi di servizio. Qual è il principio? Ecco la risposta della segretaria sindacale Regula Pauli.
La regola secondo cui ai collaboratori possono essere assegnati più luoghi di servizio è disciplinata dalla legge sulla durata del lavoro (LDL). I dettagli sono disciplinati nelle disposizioni esecutive, segnatamente nell’articolo 16 capoverso 6 dell’Ordinanza concernente la legge sulla durata del lavoro (OLDL). La regolamentazione LDL è ammessa solo a condizione che sia stata concordata tra le parti sociali in un CCL o che sussista un rapporto di lavoro di diritto pubblico.
La salute e la sicurezza del personale sono le priorità per il SEV. Di conseguenza, il SEV è disposto a negoziare solo se sussiste un’effettiva esigenza aziendale per più luoghi di servizio e se non si tratta di una mera misura di risparmio. Il SEV è quindi favorevole a una soluzione in tal senso solo se sono soddisfatte chiare condizioni quadro:
• a ogni collaboratore o collaboratrice deve essere assegnato un luogo di servizio principale;
• ulteriori luoghi di servizio devono essere indicati nel CCL.
Con le nostre parti sociali viene poi negoziata una soluzione individuale su misura per la situazione aziendale di partenza. Non sono ammessi indennizzi puramente finanziari, poiché la tutela della salute non può essere sostituita dal denaro. È necessario, inoltre, tenere conto anche dei possibili effetti sulla pianificazione dei turni: bisogna definire le condizioni quadro, come il numero massimo di turni a partire da un luogo di servizio aggiuntivo. L’obiettivo è sempre quello di corrispondere al senso e allo scopo della legge sulla durata del lavoro, ponendo sicurezza e tutela della salute in primo piano.
Regula Pauli è segretaria sindacale SEV ed esperta di legge sulla durata del lavoro.
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