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Un no unanime a «No Billag»

Venerdì il Comitato SEV si è espresso in modo chiaro e unanime contro l’iniziativa popolare «No Billag». Ha pure adottato i punti forti del 2018.

Il SEV, in quanto sindacato attivo nel servizio pubblico, deve dare un segnale chiaro prima del voto del 4 marzo, ha sottolineato Giorgio Tuti, presidente del SEV: «Se passa ‹No Billag›, assisteremo a una privatizzazione – e quindi a una berlusconizzazione – dell’informazione. È la qualità giornalistica e l’obiettività che potrebbe scomparire. Alla fine in gioco c’è il nostro funzionamento democratico». Il Comitato, unanime, è della stessa opinione. Il SEV, quindi, invita tutti i suoi membri a dire no a «No Billag». L’obiettivo principale dell’ Iniziativa popolare è l’abolizione del canone radiotelevisivo. Ma dietro questo testo c’è – né più, né meno - lo smantellamento della SSR. L’iniziativa impedirebbe alla Confederazione di finanziare stazioni radio e televisioni o di gestire i propri canali. In un paese plurilingue come la Svizzera, il canone viene utilizzata per finanziare la radio e le TV regionali e la SSR. Quindi riguarda la diversità dei media e la coesione nazionale.

Il Comitato ha inoltre approvato i punti di forza del 2018. Nella politica contrattuale spiccano in particolare i negoziati per il rinnovo del CCL di FFS e FFS Cargo, quello con Swissport, la realizzazione di un CCL di settore per il traffico merci, di un CCL per i bus a lunga distanza in caso di via libera alla concessione e di un CCL per la navigazione ticinese. Sul fronte delle ITC, si punterà ad introdurre modelli di pensionamento anticipato.

A livello di politica sociale, il SEV continuerà lo studio di una nuova riforma delle pensioni accanto all’USS. Riforma che non deve fare differenze tra i pensionati attuali e futuri. Sul versante della previdenza professionale, il SEV vuole soluzioni sociali alla riduzione del tasso tecnico e alla riduzione del tasso di conversione che colpiscono le casse pensioni.

Per quanto riguarda la politica dei trasporti, il SEV prosegue la sua lotta contro la strategia liberale 2030 dell’UFT, in particolare contro la promozione degli autobus a lunga distanza e le pratiche nell’autorizzazione delle concessioni nel traffico regionale e nel traffico a lunga distanza.

Per il resto, il SEV è impegnato contro RailFit 20/30 e contro qualsiasi altro tentativo di smantellamento nei trasporti pubblici. Le aggressioni contro il personale del trasporto pubblico rimangono un punto centrale, così come i possibili deterioramenti nel settore delle FVP.

vbo

Commenti

  • Rérat Jean-Bernard

    Rérat Jean-Bernard 22/01/2018 18:36:51

    Bonjour, Ne pas oublier de communiquer que no billag est sous le couvert de l'UDC et les copains de Blocher... et que de toutes façon pour avoir un service audiovisuel il faut payer, alors autant la taxe de redevance.
    Cordiales salutations